Gli Avvocati
Siamo convinti che gli ordini professionali non vadano né soppressi, né svuotati delle funzioni di difesa e di controllo dell’attività degli iscritti, anche a garanzia degli utenti.
Ma, per esercitare tali funzioni, gli ordini professionali devono essere visibili: visibilità che però non può ridursi a mera presenza e deve necessariamente andare oltre, espletandosi in partecipazione e promozione.
A tal fine il Consiglio forense dovrà:
- munirsi di osservatori e laboratori – nelle svariate discipline – con la più ampia partecipazione di avvocati, praticanti ed esperti – per raccogliere ed elaborare materiali, nell’ottica di studio e verifica di nuove soluzioni per una discussione allargata anche agli altri ordini ed alle istituzioni, affinché il mondo giustizia possa dismettere il suo incedere pachidermico;
- non trascurare le implicazioni organizzative connesse al cambiamento tecnologico, facendosi promotore di iniziative sperimentali tese al migliore utilizzo delle innovazioni telematiche, ovvero a “riconfigurare” il sistema giudiziario, in una prospettiva di graduale ma incisivo adeguamento delle prestazioni alle attuali esigenze;
- progettare il deflazionamento del contenzioso, predisponendo un regolamento arbitrale e promuovendo l’istituzione di camere arbitrali per offrire risposta anche a questioni che interessino rapporti intracomunitari o regolati dal diritto internazionale;
- favorire il costante dialogo con le istituzioni e gli enti, monitorando il contenzioso;
- assicurare la turnazione nel conferimento degli incarichi giudiziari e delle nuove occasioni di impegno professionale tra tutti gli iscritti, con la necessaria trasparenza;
- vigilare sul dignitoso e corretto esercizio della professione;
- curare la formazione e l’aggiornamento permanenti;
- promuovere manifestazioni ed incontri che possano coinvolgere il maggior numero di iscritti, ordini professionali ed istituzioni.
Diversamente la stessa professione forense finirebbe per non essere al passo con i tempi, il Consiglio si ridurrebbe a semplice rappresentante di casta e l’Ordine sarebbe destinato senz’altro a scomparire.
Crediamo che si debba andare oltre… ed è per questo che ci siamo proposti per le prossime elezioni forensi.
Non vogliamo assillare i Colleghi. Non lo faremo: abbiamo scelto di diffondere le nostre idee di programma attraverso questa lettera aperta, sollecitando così la riflessione, il confronto, la partecipazione autentica e, quindi, il sostegno ad un metodo.